lunedì, novembre 21, 2005

Comunicazione... Non Verbale

Rieccomi!
La settimana scorsa ho avuto la fortuna di partecipare ad un corso avanzato di comunicazione. Non vi nascondo che questo è una materia che mi interessa molto e penso anche quelli della mia generazione.
Anche quand'ero un po' più giovane mi chiedevo sempre se era possibile capire cosa passava per la testa delle persone con cui mi relazionavo, ed in particolare delle ragazze! ovviamente!
Iniziai così a documentarmi sul linguaggio del corpo, sulla meditazione come strumento per capire la mia mente ed il mio corpo, per poi passare a materie sempre più "sofisticate" per finire quindi alla Programmazione Neuro Linguistica. Non è una scienza recentissima, diciamo che ha le sue origini negli anni 70-80 (non si sono ancora messi d'accordo) e con la programmazione informatica non ha nulla a che vedere! :'(
La cosa interessante sta nel fatto che questa scienza è che cerca di capire ciò che un individuo comunica, non solo dalla comunicazione verbale, ma anche da quella paraverbale(PV) e non verbale (NV). Pensate che ciò che si capisce o meglio recepisce dipende il 7% dal contenuto, il 38% da tono, velocità, volume (PV)..... ma il 55% da come ci si muove(NV).
Non vi è mai capitato che qualcuno vi abbia detto qualcosa, ma da come ve l'ha detto avete capito che era una bugia? Bene, lo studio di questi comportamenti fa parte delle PNL.
Ora non vi sto ad annoiare ulteriormente su questo argomento, ma se vi interessa, fatemelo sapere: sarò lieto di scambiare altre parole!
Buona notte!

4 commenti:

ventodiprimavera ha detto...

Molto interessante...pensa che la mia laurea riguardava la prossemica...:))e l'estensione dell'io corporeo nello spazio sociale. Ho trattato nei miei abiti il bisogno di presenza proprio di ogni individuo che si manifesta nell'appropriazione di maggior spazio attraverso artifici mobili e non(scrivanie, zainui, borse...) e delle bolle d'aria trattate da Hall.
:)))Che peiodino ho...ormai passo il tempo a rispondere a te e non ho piu' scritto sul mio blog...
devo rimediare!
Bacioni.

W. Wallace ha detto...

Cavoli, ma quante cose abbiamo in comune!
Ma cosa intendi quando dici che "hai trattato nei tuoi abiti, il bisogno di presenza proprio di ogni individuo" ?? Perchè sembra un tuo bisogno un po' estremo....
Scherzo!
... io comunque continuo a scrivere sul tuo blog!
Bacioni!

ventodiprimavera ha detto...

Mi sono laureata in design industriale, piu' specificatamente in fashion design.
Per la mia tesi ho trattato la prossemica: ho progettato degli abiti in grado di allargarsi e chiudersi (quasi come il concetto dell'ombrello). Potendo decidere di disporre di una diversa porzione di spazio, gli abiti sono in grado di adattarsi al bisogno di presenza dell'individuo. Ho ripreso il tutto con delle relazioni alla storia del costume
- le crinoline, larghe gonne che tenevano la donna lontana dagli altri per conferirle importanza ma che, al tempo stesso, non le permettevano di muoversi, per renderla inferiore.
. la braghetta cinquecentesca (v. quadro di Enrico VIII), che imbottiva le parti intime maschili simulando un'erezione
. le scarpe alla poulaine (da cui deriva l'odierna moda delle punte) con punte tanto lunghe da essere addirittura legate alla caviglia
...ho ripreso tutti questi artifici, rappresentanti per la maggior parte delle volte simboli sessuali e li ho trasferiti nel mio lavoro...
Na' roba ingegneristica!!!
...ho visto che scrivi sempre nel mio blog...ma cerca di essere un po' piu' esaustivo...qui sei un chiaccherone, da me sei criptico...e' il solito dualismo a cui ti riferisci anche tu? :)

ventodiprimavera ha detto...

SEI QUI? TI ASPETTO!!!